Patologie che affettano l’apparato uditivo

Patologie che affettano l’apparato uditivo

Patologie apparato uditivo Disfagia

LA DISFAGIA

La deglutizione è un processo che fa parte della vita quotidiana dell’individuo, un atto talmente naturale che spesso è dato per scontato. Purtroppo numerose patologie possono causare un’alterazione più o meno importante della deglutizione (disfagia), dando luogo a sintomi che variano dalla perdita di peso, alla polmonite, ai soffocamenti. La disfagia può rappresentare il sintomo iniziale di patologie neurodegenerative, come la Sclerosi Multipla o il M. di Parkinson.

Riconoscere e diagnosticare un disturbo della deglutizione è molto importante per almeno due ragioni:

  • Evitare o ritardare l’insorgenza di complicanze
  • Perché spesso esistono soluzioni terapeutiche, prevalentemente riabilitative.

Le patologie che possono causare disfagia:

  • Ischemie ed emorragie cerebrali (85% dei pazienti circa nella settimana seguente l’ictus)
  • Malattie neurodegenerative (Sclerosi Multipla, SLA, M.di Parkinson, etc.)
  • Neoplasie della testa e del collo
  • Radiochemioterapia del distretto testa-collo
  • Paralisi delle corde vocali

I sintomi di allarme:

  • Tosse durante o subito dopo un pasto
  • Tosse durante o subito seguente l’ingestione di acqua o altri liquidi
  • Voce gorgogliante o umida
  • Polmoniti ricorrenti
  • Aumento del tempo necessario per consumare un pasto
  • Perdita di peso

Patologie apparato uditivo Disfagia

In questi paziente è indicato eseguire una fibro-rino-langoscopia.

Nello specifico, l’endoscopia delle vie aeree superiori, con prove di deglutizione; è particolarmente indicato per le seguenti categorie di pazienti :

  • 1. Pazienti che hanno avuto un ictus, pazienti affetti da malattie neurodegenerative, anziani
  • 2. Pazienti che notano insorgenza di tosse durante i pasti o quando bevono
  • 3. Pazienti che presentano polmoniti ricorrenti senza una causa evidente
  • 4. Pazienti che hanno tendenza a strozzarsi durante i pasti
Osas

La sindrome delle apnee ostruttive durante il sonno è una malattia molto seria, sebbene poco conosciuta anche dagli stessi medici , che si soffermano solo sul russamento, mentre le apnee sono un problema di salute che può comportare gravi danni. E’ infatti una alterazione patologica caratterizzata da interruzioni del normale respiro (le apnee) durante il sonno. Chiunque occasionalmente può trattenere il respiro. Quando però la pausa si prolunga per più di 10 secondi, allora il fenomeno diventa anormale. Se si ripete per molte volte nel corso della notte, può comportare rischi importanti per la salute, visibili anche durante la veglia. La polisonnografia è un esame fatto con un dispositivo che permette di misurare diversi parametri vitali che servono a capire lo stadio del sonno del paziente, e se è davvero riposante. L’esame ci permette di fare una diagnosi certa delle apnee e della loro gravita.

I fattori di rischio delle Osas sono il sovrappeso e obesità, l’ipertensione, le malformazioni alle vie respiratorie e l’ereditarietà.Il consumo di bevande alcooliche o sonniferi prima di dormire – avverte l’esperto – possono peggiorare sensibilmente il quadro clinico e aumentare sia il numero delle apnee che la loro durata. Il trattamento a livello chirurgico è l’ultimo passo. A seconda della sede coinvolta dalle Osas (ostruzione a livello nasale, a livello oro-faringeo, o più in basso a livello faringeo) si possono programma interventi in sala operatoria diversi e personalizzati ma se siamo bravi a trattare la sindrome, riusciamo ad evitare che si trasformi in una malattia più seria.

Otite esterna

Prurito, rossore, gonfiore, dolore e secrezione all’orecchio e mal di testa. Sono i sintomi inequivocabili dell´otite esterna, conosciuta anche come “otite del nuotatore”.
Un processo infiammatorio e infettivo a carico del canale uditivo esterno diffuso soprattutto d´estate tra chi frequenta assiduamente: mare, laghi e piscine.
L´otite esterna colpisce dal 3 al 7% della popolazione che frequenta nei mesi estivi spiagge e piscine in cui le acque possono contenere agenti patogeni. L´origine del disturbo, infatti, può essere scatenata dai batteri nel 70% dei casi e da funghi nel 30%.
Le otiti da batteri possono coinvolgere più facilmente l´orecchio medio e sono più dolorose, tra i fattori predisponenti dell’infiammazione auricolare ci sono anche malattie come il diabete, la dermatite del condotto e l’uso di strumenti inadatti per la pulizia del condotto auricolare stesso, come i bastoncini cotonati. Altro problema che può sorgere in chi è affetto da questo problema è l´abbassamento dell´udito.

La prima cosa da fare è rimuovere la secrezione con lavaggi con l’acido borico o lacido acetico; può essere anche necessario mettere delle gocce di antibiotico per contrastare l´azione dei batteri o di antimicotico se l´otite è causata da funghi.

Per evitare di ritrovarsi con un otite esterna acuta, i cui sintomi esordiscono improvvisamente entro le 48 ore dall´infezione bisogna fare molta attenzione alla qualità delle acque in cui ci si tuffa poi si possono usare lavaggi con soluzioni apposite per l’orecchio da fare subito dopo il bagno soprattutto per chi in anni precedenti ha avuto già infezioni all’orecchio o soffre di patologie predisponenti come il diabete mellito.

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